Blog
La tendenza naturale degli esseri umani all’altruismo
2016, Settembre, 12 Silvia Bonino

La tendenza naturale degli esseri umani all’altruismo

La convinzione che gli esseri umani siano per natura unicamente dominati dall’egoismo è assai diffusa nella nostra cultura, al punto che molti pensano che abbia sicure basi scientifiche. Essa si accompagna alla credenza che solo l’aggressività sia la nostra unica caratteristica e che la socialità positiva sia irrilevante. In realtà non è così, come per altro già avevano sottolineato molti studiosi nei secoli passati. Negli ultimi cinquant’anni si sono accumulate molte conoscenze, provenienti da diverse discipline, che mostrano in modo inconfutabile come gli esseri umani siano naturalmente forniti di una ricchissima dotazione di capacità di entrare in relazione positiva con gli altri.

Si tratta di capacità che tutti conosciamo e utilizziamo nella nostra vita quotidiana, ma che sovente vengono misconosciute: sappiamo stabilire legami profondi e duraturi d’affetto e d’amicizia, condividere le emozioni e i vissuti altrui, compatire, confortare, cooperare, aiutare chi è in una condizione di bisogno, riconoscere la comune umanità dei nostri simili.
Queste capacità sono radicate nel nostro bagaglio filogenetico, perché sono utili per la sopravvivenza sia dell’individuo che del gruppo. In particolare l’altruismo reciproco, anche se comporta la rinuncia a un proprio immediato interesse a favore di un’altra persona, ha molti vantaggi non solo per chi riceve aiuto, ma anche per chi là dà: quest’ultimo potrà ugualmente ricevere aiuto in futuro da altri componenti del gruppo, mentre nell’immediato prova sentimenti positivi di maggiore stima di sé, valorizzazione personale e benessere psicologico. Inoltre, grazie all’altruismo dei suoi membri il gruppo può raggiungere obiettivi diversamente impossibili da ottenere. La socialità positiva e l’altruismo non sono quindi soltanto il risultato di pressioni culturali, ma sono delle disposizioni biologiche cui la natura ci ha preparati per la loro utilità. Si tratta naturalmente, come sempre negli esseri umani, non di rigide programmazioni al comportamento, ma di tendenze che la cultura può favorire, oppure al contrario contrastare. Nella cultura attuale la situazione è molto contraddittoria: a un crescente impegno nell’altruismo, per esempio attraverso il volontariato, si contrappone una mentalità che privilegia la chiusura e l’egoismo, insieme al tornaconto economico e all’affermazione individuale a tutti i costi.
In realtà nessuna società, e quindi nemmeno la nostra, può vivere senza altruismo. Quando si pensa ad esso si hanno in mente soprattutto atti eroici e straordinari, e si dimentica che di fatto l’aiuto agli altri permea la vita sociale spesso in modo silenzioso: vi sono molti altruisti nascosti nella quotidiana vita in famiglia, nei rapporti di amicizia, nel lavoro e nell’organizzazione sociale. Aiutare gli altri mettendo in secondo piano il proprio egoistico interesse è quello che moltissimi di noi, in misura maggior o minore, fanno quotidianamente, contribuendo così non solo a costruire una migliore vita sociale ma anche un maggior benessere individuale, sia in chi riceve l’aiuto sia in chi lo dà. Per esempio, in un ambulatorio d’ospedale, ma anche in un ufficio, l’attenzione di persone sconosciute, che non hanno come priorità il proprio interesse e tornaconto, ci permette di avere una diagnosi accurata e di portare a buon fine una pratica burocratica. Questi atti di reciproca attenzione e impegno per gli altri creano un solido intreccio, capace di produrre benessere, sia a livello psicologico che materiale. Benessere di cui avvertiamo immediatamente la mancanza quando le persone pensano solo al proprio limitato interesse, senza tenere conto del bene altrui: il malessere che avvertiamo ben testimonia quanto l’aiuto reciproco sia indispensabile nelle relazioni umane e nei gruppi sociali.
Talvolta si teme che la singola “buona” azione individuale sia un’inutile goccia che si perde nel vasto mare della società. Bisogna a questo proposito ricordare che i comportamenti collettivi sono il frutto di molte azioni individuali, e che soprattutto in alcuni momenti critici essi hanno il potere di incidere in modo profondo sulla società e sulla sua evoluzione. L’altruismo nella vita quotidiana va quindi riconosciuto come elemento del benessere globale della società, che il gretto egoismo non è in grado di garantire, a cui ognuno di noi può dare il proprio indispensabile contributo.

Riferimenti bibliografici
Silvia Bonino, Altruisti per natura, Roma-Bari, Laterza, 2012.
Silvia Bonino, Gli altruisti di tutti i giorni, Psicologia contemporanea , 236, 6-9, 2013.

Silvia Bonino

Silvia Bonino

Silvia Bonino docente universitario di psicologia dello sviluppo e dell’educazione

Note Legali

Contatti 

Il sito è di proprietà di Silvia Bonino, che lo aggiorna e gestisce autonomamente. E’ fatto pertanto divieto di copiare, modificare, caricare, scaricare, trasmettere, pubblicare, o distribuire per se stessi o per terzi per scopi commerciali il contenuto del sito se non dietro autorizzazione scritta di Silvia Bonino.

Silvia Bonino